
Mario Benini
1954
Nasce a Mantova.
1968 – 1972
Compie i suoi studi all’Istituto Geometri di Mantova e, nel contempo, coltiva una grande passione per l’arte, dedicandosi alla pittura e al disegno.
La continua sperimentazione di stili e tecniche differenti che contraddistingue il corpus delle sue prime opere diverrà, più tardi, elemento distintivo della sua identità artistica e lo porterà ad essere spesso definito un artista “genialmente poliedrico e dalle sfaccettature senza confini”.
1973-1975
Negli anni Settanta partecipa a due mostre collettive, presso le gallerie L’Inferriata e Colonna 41, entrambe ubicate a Mantova.
1976-1977
L’immediato successo riscosso dalle sue opere, come PARA-X, lo porta ad esporre nuovi lavori, questa volta in due mostre personali, presso due diverse sedi: le gallerie L’Inferriata di Mantova e La Mostra di Carpi (MO).
1978-1985
In questo periodo Benini si dedica alla produzione grafica, ricorrendo all’uso di vari materiali (cera e carbone su carta argentata e dipinta) e parallelamente sperimenta un tipo di pittura a olio, tempera e smalto su tela, legno e metallo. L’utilizzo di questa tecnica, che associa mezzi pittorici differenti sui più svariati supporti, verrà portata avanti e ulteriormente sviluppata sino agli inizi degli anni Novanta.
1986
Partecipa a RAPIDO FINE, mostra collettiva di installazioni con materiali di recupero presso l’ex Calzaturificio Zenith di Ferrara con ottanta importanti artisti italiani, tra cui figurano anche Stefano Arienti, Luigi Mastrangelo, Guido Somenzi, Marco Gradi. Il catalogo della mostra contiene gli importanti contributi critici di Luca Massimo Barbero ed Enrico Crispolti.
1987
In occasione della mostra collettiva La Traviata, si approccia alla Land Art con un intervento sull’isola della Boschina, nell’alveo del fiume Po, dove negli anni Settanta soggiornò il celebre soprano Maria Callas e per un certo periodo ebbe anche la residenza il regista Luchino Visconti.
Si occupa della fondazione e curatela della parte grafica della Rivista d’Arte e Letteratura “La Corte di Mantova”. In questo contesto collabora con personalità di spicco, quali Achille Bonito Oliva, Alberto Moravia, Umberto Silva, Carmelo Bene, Oliviero Beha, Alessandro Gennari, Barbara Alberti, Ornella Vanoni, Harold Bloom, Jean d’Ormesson e molti altri ancora.
1987-1988
Nell’ambito dell’esposizione Eleonora, organizzata dal Comune di Mantova in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni storico-artistici di Mantova, realizza un’installazione nel Listone dei Marmi a Palazzo Ducale.
1991-1995
In questi anni è la tecnica mista su tela con l’impiego di materiali vari e di recupero (tela su tela e legno) a dominare la sua produzione artistica.
2011
In contemporanea alla 15^ edizione del Festivaletteratura, espone all’interno del ristorante Hosteria Leon d’Oro due dipinti dal titolo Overground, in cui Gustav Klimt e Alberto Burri sembrano incontrarsi per poi annullarsi e generare un unicum assoluto.
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2018
ANICONICA - Esposizione personale dal 28 luglio al 26 agosto, sotto l'egida del Comune di Mantova, alla Casa del Rigoletto.
Mario muore a Mantova l'8 settembre 2018, stroncato da un male inesorabile.
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Fino ad oggi i suoi interessi si erano focalizzati esclusivamente sul legame Arte - Nuove Tecnologie, dal quale era già attratto a partire dagli anni Novanta, creando spesso una fusione fra Computer Graphic, Fotografia e Art Mixed-Media sui supporti più disparati.
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2019
Mario Benini approda all'archivio della prestigiosa Liaison Librarian della Tate Modern attraverso "Frattura Scomposta - Contemporary art magazine".
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La famiglia Benini, su desiderio dell'artista, ha donato al Comune di Mantova il dipinto "The Black Cross" e un trittico di Photo Digital Art.
Le opere entrano così a far parte della Collezione di Arte moderna e contemporanea del Museo Civico di Palazzo Te.
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